CONSULENZA LEGALE DIRITTO
TRIBUTARIO NAPOLI
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ACCERTAMENTO TRIBUTARIO – AVVOCATO NAPOLI

Cerchi un Avvocato per un accertamento tributario a Napoli? Lo Studio Legale Sepe, dispone della collaborazione di avvocati specializzati nella consulenza e assistenza in caso di controlli fiscali e tributari da parte dell’Agenzia delle Entrate. La lettura di questo articolo potrà esserti d’aiuto per saperne di più sulle procedure relative ad un accertamento tributario.

L’accertamento fiscale è una procedura di controllo che viene eseguita dall’Agenzia delle Entrate a seguito di una incongruenza tra i dati forniti dal contribuente e quelli in possesso del fisco. La procedura può determinare un pagamento di tasse ulteriore per il contribuente se a seguito degli accertamenti risulta, ad esempio, di aver usufruito di detrazioni o deduzioni non dovute.

Il contribuente viene informato del risultato dei controlli effettuati dalla Agenzia delle Entrate attraverso l’atto di avviso di accertamento. La consegna di tale notifica formale rappresenta spesso un problema per il contribuente che non ha sempre ben chiaro come comportarsi in tali circostanze e teme delle conseguenze in fase di accertamento.

Per questo motivo affidarsi ad un legale tributarista per la gestione degli accertamenti fiscali è fondamentale per tutelarsi ed agire correttamente in caso di adesione o ricorso all’atto. Lo Studio Legale Avvocati a Napoli offre consulenza e assistenza in materia fiscale per attività relative a persone fisiche e giuridiche, in fase stragiudiziale e di mediazione.

Lo Studio è infatti specializzato in Diritto tributario e tutto ciò che concerne la branchia dell’amministrativo, tutelando e indirizzando i clienti verso la conoscenza dei propri diritti civili. Lo Studio è infatti specializzato nell’opposizione contro gli atti dell’Agenzia delle entrate come: cartelle esattoriali, avvisi di liquidazione, VA, IRPEF, Imposta di registro, IRAP, IMU, Nettezza urbana, TASI, INPS, accertamenti fiscali e pagamento di imposte

ADESIONE E RICORSO PER AVVISO DI ACCERTAMENTO

L’avviso di accertamento è un atto con cui l’amministrazione finanziaria comunica al contribuente che risultano delle incongruenze in materia fiscale rispetto ai dati comunicati. In particolare, l’atto impositivo indica la base imponibile, in caso di omissione nella dichiarazione, o la modifica dell’imponibile, in ipotesi di una dichiarazione dei redditi irregolare.

L’avviso di accertamento contiene, nello specifico, l’intimazione ad adempiere al pagamento indicato entro 60 giorni dalla ricezione della notifica (prorogabile a 90 giorni in caso di istanza di accertamento con adesione o a 46 giorni per sospensione feriale dei termini per ricorrervi). Il mancato pagamento indicato da parte del contribuente, comporta l’espropriazione forzata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo all’accertamento definitivo.

Tuttavia, il contribuente ha la possibilità entro i 60 giorni dalla ricezione dell’avviso di accertamento di contestarlo davanti al giudice qualora non ritenesse di dover pagare l’importo indicato. Il ricorso deve essere presentato alla Commissione tributaria provinciale competente, relativamente all’ufficio finanziario che ha acquisito l’atto verso cui si ricorre.

Per procedere al ricorso bisogna indicare i dati anagrafici del ricorrente nonché del rappresentante legale ed inserire indirizzo PEC e numero di fax del difensore. Inoltre si indica l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate o dell’Ente locale addetto per la riscossione dei tributi contro cui si intende proporre il ricorso e il numero identificativo dell’atto di accertamento ricevuto.

Fondamentale è esplicitare i motivi del ricorso, elencando le ragioni di fatto e di diritto che dimostrano l’illegittimità dell’atto di accertamento posto in essere all’origine.  L’Avvocato per accertamenti fiscali a Napoli, deve poi sottoscrivere il ricorso inserendo le indicazioni dell’incarico e il valore della controversia, in modo tale da individuare la quota del contributo unificato da versare.

Entro un mese dalla notifica del ricorso si esegue la costituzione in giudizio, inviando presso la segreteria della Commissione adita un plico contenente la documentazione necessaria alla procedura. Nello specifico: la copia conforme del ricorso notificato alla controparte, la fotocopia della ricevuta della spedizione e la nota di iscrizione a ruolo del ricorso tributario nel registro generale dei ricorsi.

In caso di difesa affidata ad un Avvocato per accertamenti fiscali, notifica e deposito del ricorso si eseguono solo ed esclusivamente in via telematica. Proprio in relazione ai tempi lunghi e ai costi onerosi che comporta l’instaurazione di un contenzioso tributario con il l’Agenzia delle Entrate, e soprattutto in presenza di accertamenti ritenuti solo in parte fondati, è importante valutare con attenzione la situazione e optare eventualmente in alternativa per una mediazione.

In alternativa al ricorso, poi, il contribuente può optare per l’adesione dell’atto di avviso di accertamento che consiste in una sua accettazione integrale. In questo caso ha la possibilità di beneficiare della riduzione anche ed oltre un terzo delle sanzioni. Inoltre, se l’avviso non è stato preceduto dal processo verbale di chiusura delle operazioni, queste ultime possono essere ridotte a un sesto.

Il pagamento delle sanzioni deve essere eseguito entro i 60 giorni dalla notifica dell’atto. Si presenta anche la possibilità per il contribuente di procedere ad un contenzioso relativamente alla questione delle imposte prestando così acquiescenza per le sanzioni.

L’accesso all’acquiescenza per le sanzioni è consentito fino alla conclusione della procedura di adesione.
L’adesione più diffusa interessa l’accertamento fiscale per la quale il contribuente richiede all’ufficio di presentare una proposta, sulla base della quale si può giungere ad una sorta di accordo tra le parti.

Per farlo, il contribuente deve presentare un’istanza di adesione che pone una sospensione fino a 90 giorni del termine utile per impugnare l’atto formulato dall’amministrazione. In seguito all’accordo si deve procedere al versamento delle imposte più un terzo delle sanzioni. Se l’accordo non avviene, è possibile per il contribuente procedere con il contenzioso, che esclude qualsiasi tipo di riduzione per le sanzioni.

ANNULLAMENTO DELL’ACCERTAMENTO IN AUTOTUTELA

Qualora l’atto di avviso dell’accertamento presenta degli errori è possibile per il contribuente chiederne la correzione presentando un’istanza in Autotutela. Si tratta dello strumento giuridico con il quale il contribuente avvia autonomamente una procedura di difesa, per richiedere l’annullamento degli atti indirizzati dall’Amministrazione finanziaria.

L’istanza di autotutela ha la funzione di comunicare all’ente le motivazioni che riconoscono come nullo l’atto emesso, oppure identificano le inesattezze che ne pregiudicano la validità. Quest’ultima deve essere presentata in carta semplice, entro 60 giorni dalla ricezione dell’atto, direttamente all’Ufficio che ha lo emesso.

In caso di riconoscimento effettivo dell’errore, l’ufficio può annullare il proprio operato ed eventualmente correggersi senza attendere la decisione di un giudice. È bene ricordare che l’istanza di riesame in autotutela non sospendi i termini di opposizione e che decorsi 60 giorni dalla notifica dell’avviso senza che l’Ufficio risponda, lo stesso deve intendersi definitivo e pertanto da pagarsi nella sua interezza. In tali circostanze può essere utile richiedere la consulenza di un Avvocato per accertamenti fiscali a Napoli.

TIPI DI ACCERTAMENTO

Esistono diverse tipologie di accertamenti variabili relativamente al tipo di redditi da accertare e in base alle modalità con le quali vengono effettuate. Si distinguono pertanto l’accertamento analitico e sintetico per le persone fisiche.

Accertamento analitico
Disciplinato dal dal D.P.R. 600/1973 articolo 38 comma 2, questa tipologia di accertamento interessa tutti i contribuenti e prevede la ricostruzione del reddito imponibile del contribuente attraverso una ana analisi delle diverse componenti del reddito stesso. Più semplicemente, l’amministrazione finanziaria verifica la correttezza voce per voce di calcoli e importi comunicati dal contribuente in fase di dichiarazione, nonché il regolare pagamento dei versamenti previsti dalla legge.

Accertamento sintetico
Disciplinato dall’art. 38 comma 4 del DPR n. 600/1973, l’accertamento sintetico non individua le singole componenti del reddito ma l’accertamento prende in considerazione le spese effettuate dal contribuente. Con l’accertamento sintetico, l’Amministrazione finanziaria mira a riscontrare irregolarità tra il reddito dichiarato non giustificabile delle spese sostenute. A seconda della natura e della gravità delle infrazioni commesse e delle categorie di reddito possedute, l’accertamento sintetico può essere eseguito sulla base di metodi diversi.
Per quanto riguarda gli accertamenti per i redditi di impresa o del lavoro autonomo si distinguono invece gli accertamenti analitico contabile, induttivo contabile e induttivo extracontabile.

Accertamento analitico contabile
Previsto dall’articolo 39 comma 1 lettera c del D.P.R. 600/73, l’accertamento analitico contabile è esercitato dalla amministrazione finanziaria per l’accertamento dei redditi di una impresa sulla base della contabilità aziendale con la rettifica delle singole componenti del reddito.

Accertamento induttivo-extracontabile
Previsto dall’articolo 39 comma 2 che viene invece impiegato nel caso in cui l’amministrazione finanziaria ritiene la contabilità dell’azienda inattendibile nella determinazione del reddito del contribuente.

Accertamento analitico-induttivo
Previsto dall’articolo 39 comma 1, l’accertamento analitico induttivo è eseguito dall’amministrazione finanziaria in presenza di gravi incongruenze tra i ricavi e/o dei costi indicati dal contribuente, e in presenza di incongruenza con il reddito presunto dagli studi di settore. Attraverso questa tipologia di controllo, gli uffici dell’amministrazione finanziaria possono intervenire anche se vi è la presenza di una contabilità che nel suo complesso è correttamente tenuta dal punto di vista formale.

Se hai bisogno di maggiori informazioni o cerchi un Avvocato per in caso di accertamento fiscale “tributario” a Napoli vieni a trovarci presso lo studio legale a Napoli dell’Avvocato Federico Sepe in via Calata Capodichino, 243 – Cap. 80141 – (Na). Recapito telefonico diretto: 081.18.55.64.85

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